Hotel Discordia by Sara Petrolini

Hotel Discordia by Sara Petrolini

autore:Sara Petrolini [Petrolini, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Sonzogno
pubblicato: 2023-09-11T22:00:00+00:00


CAPITOLO VENTUNESIMO

I giorni d’oggi

Un rumore sordo, una breve sequenza di colpi annunciava che qualcuno era dietro la porta.

«Avanti, prego!» gridò il dottor Zaccari.

L’anta della porta cigolando si schiuse e fece capolino la testa del commissario.

«Salve, dottore, sono il commissario Russelli.»

«Ah, sì certo. Venga pure» lo invitò lo psicologo con tono amichevole e gli fece cenno di prendere posto su una sedia di fronte a lui. «Sono arrivato da poco e ho pensato di aspettarla qui, nella sala del giovedì» si giustificò quasi Zaccari.

«Ha fatto benissimo. E a tale proposito, dottore, vorrei ringraziarla per essere venuto subito.»

«Sono a disposizione. Alice e Guglielmo mi hanno spiegato tutto. E poi sarei venuto in ogni caso, avevo delle carte da sistemare.» E con il palmo della mano mostrò al commissario una pila di fogli, fascicoli e libri, pericolosamente accatastati in un angolo di una scrivania. Una instabile Torre di Babele pronta a crollare in ogni momento.

Con gli occhi fissi sulle scartoffie del dottore, il commissario riprese: «Allora, visto che conosce la ragione del nostro incontro, la tratterrò il meno possibile.»

Il dottore annuì.

«Lei conosce i Finzi da molto?»

«Ero un buon amico del padre. Un accademico di grande livello e un uomo incredibilmente a modo.»

Gli occhi del dottore si fecero lucidi, tanta era l’emozione provocata dai ricordi.

E il commissario pensò di cavalcare l’onda. «È per questo che ha deciso di lavorare qui?»

«Anche. Non di sicuro per il denaro» disse il dottore e la bocca si allargò in un ampio sorriso «ma vede, lei forse sa meglio di me quanto le apparenze ingannino. I Finzi sono ragazzi in gamba e il progetto non è così assurdo come sembra. Anzi, è un’ottima occasione per portare avanti un’interessante ricerca.»

«E di che natura, se posso permettermi?»

«Una vasta letteratura ha studiato le relazioni tra regolazione ed espressione della rabbia e la salute cardiovascolare. I risultati, seppure spesso contrastanti, sono a mio avviso sorprendenti. L’ipotesi che la capacità di elaborare, financo esprimere la rabbia, sia un fattore protettivo nei confronti dell’insorgenza di malattie cardiovascolari, è affascinante. E poi, indiscutibilmente, c’è una componente sociologica. La rabbia è un’emozione primaria fondamentale e la nostra presunta evoluzione non può fare molto contro un istinto di conservazione.»

«E lei da che punto di vista ha studiato i pazienti?»

«Un punto di vista piuttosto superficiale, ma direi “sociologico”. Gli ospiti» corresse il dottore «si riuniscono in un incontro settimanale, normalmente il giovedì, e io faccio loro da guida. Propongo una sorta di consulenza e raccolgo testimonianze utili per i miei studi. Alcuni di loro chiedono delle vere e proprie sedute. Ma saprà già che i contenuti delle nostre conversazioni non possono essere riferiti.»

«Certo, comprendo perfettamente.»

«Tuttavia, posso aiutarla, ricordandole che gli incontri del giovedì sono di gruppo, e che, quindi, se non il mio parere di medico, può ascoltare le impressioni degli altri partecipanti.»

Il commissario annuì, ma la sua espressione diceva chiaramente che da quell’approccio non si aspettava granché.

«E posso dirle,» continuò il dottore cercando di andare in suo soccorso «ma si tratta di una riflessione assolutamente generica, che la



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